In una intervista rilasciata nel 1957 al magazine GQ, Fred Astaire rivela di possedere cinquanta di scarpe da ballo professionali ed una ventina di paia normali. “Ho scarpe che sono in ottimo stato come quando le comprai venti anni fa e le assicuro che le ho messe spesso.”, confida l’attore.

Camoscio e mocassino i materiali e la foggia prediletti, senza contare che, a parte le scarpe da sera, tutte le altre sono in marrone scuro:  “Non ho più pumps da smoking, un tempo le portavo ed erano divertenti ma adesso non credo che torneranno di moda”. Il grande attore non aveva evidentemente previsto il roboante ritorno della Swing Epoque.

Si dice che le scarpe siano l’accessorio che più di altri riveli la personalità di chi le porta: nel caso della tap dance ne sono la voce stessa, in quanto vero e proprio “strumento a percussione” che dialoga con la musica in una continua serie di botta e risposta. Ma il trucco c’è: per poter apprezzare meglio la marcatura del suono vengono applicati in prossimità della punta e del tacco degli inserti, generalmente in alluminio, i cosidetti “claquettes” o “tap”. Innumerevoli sono state le varianti nella storia del ballo: dalle scarpe di legno a quelle di ferro, passando per la scarpa di solo cuoio.

Alla funzionalità si unisce però anche il gusto dell’epoca. Negli anni Trenta e Quaranta, infatti, si impone sempre di più il tema della scarpa bicolore, accessorio che tutti noi ormai identifichiamo con lo stile della mitica Swing ERA.

I ferri o claquettes (che in realtà sono di alluminio) sono un accessorio utilizzato a partire dagli anni '20. Applicati con delle viti sotto le suole delle scarpe per amplificarne il suono, insieme a un inserto piatto che fa da cassa di risonanza, sono diventati di gran moda grazie a un certo Haney inIndiana, probabilmente il primo artigiano di claquettes. Esplose una vera e propria moda e chi non poteva permettersene l' acquisto  applicava sotto i piedi pennies o tappini metallici o qualunque altro oggetto piatto che producesse un suono.

Salvatore Capezio, già artigiano a New York di scarpe da ballo, ne avviò la produzione sularga scala ancora in larghissimo uso. Una curiosità: tra i primissimi ad usarli fu la scuola di danza della famiglia di Gene Kelly, Fred Kelly (meno noto, ma eccelso Tap Dancer) e gli altri 3 fratelli, anch'essi danzatori, in Pennsylvania.