Qui non si parla di motori, di meccanica o chassis. Qui si parla di sogni, follia, speranza e dolore. Nel 1955 James Dean incontrò la sua ultima fiamma, una bambina tedesca da oltre 200km/h, che la Porsche chiamò 550 Spyder, ma ai più è nota come “Little Bastard”. La Piccola Bastarda, come la chiamava James, aveva lo scopo di bruciare le strade e la gioventù degli americani. E lui, che pure era testimonial di spot sulla sicurezza stradale, quel giorno, in compagnia di Rolf Wütherich, imbracciò la sua Piccola per una gara a Salisas, ma non arrivò mai a destinazione. James, concluse lì la sua strada, ma la Piccola Bastarda no, lei aveva ancora dei conti in sospeso. L’auto venne acquistata da George Barris, e da lì una serie inquietante di circostanze, incidenti, decessi, fece nascere un alone di mistero e inquietudine intorno alla 550 Spyder. La maledizione della Porsche di James Dean ebbe un epilogo degno di sé, quando nel 1960, durante un trasporto, i ganci di sostegno della macchina cedettero, facendola cadere dal camion provocando l’ennesima vittima. Barris si convinse dunque a caricarne i resti su un treno direzione Los Angeles perchè venisse esposta al Volvo Museum… ma scomparve inspiegabilmente durante il tragitto e non fu più ritrovata. James e la Piccola Bastarda, due destini incrociati, legati dallo stesso ardore, si erano al fine ricongiunti sotto lo stesso segno “Dream as if you’ll live forever. Live as if you’ll die today”.