La trasvolata di Charles Lindbergh sull’Atlantico ispirò Shorty George Snowden che, eseguendo i suoi passi mentre ballava, disse “I’m doin’ the Hop… the Lindy Hop”, probabilmente pensando al celebre volo da New York a Parigi del pioniere dell’aviazione degli Stati Uniti. Coniare un termine, in qualsiasi disciplina artistica, può avere un duplice effetto: da un lato è utile per identificare una situazione, codificare delle movenze al fine di poterle divulgare, dall’altro può avere l’effetto controproducente di congelare una disciplina che nasce come libera espressione della propria arte. La scelta di una tematica dicotomica può essere quindi un tema assai arduo da affrontare e rischioso per chi si fa intrappolare dagli schemi e dalle definizioni, soprattutto se relazionati a una disciplina che nasce come libertà d’espressione. Il Lindy Hop si evolve e viene consacrato definitivamente con le prime partecipazioni dei Whitey’s Lindy Hoppers nei film. Il genere è accolto dai bianchi americani che non solo avevano suonato lo Swing, ma avevano iniziato a ballarlo.
Lo stile di ballo degli afro-americani si sviluppa in modo massivo al Savoy Ballroom di New York e vede la nascita del Savoy style, ossia lo stile adottato dalla seconda generazione di Lindy Hoppers: dinamico, veloce, con postura piegata in avanti e utilizzo degli Areals. Tuttavia va precisato che Frankie Manning dichiara che tale termine non era usato ai tempi della Harlem Renaissance. Tra la fine degli anni ’30 e poi ’40 si sviluppa uno stile che è conosciuto come Hollywood o Los Angeles Style che vede in attori ballerini bianchi, quali Dean Collins, Jewel McGowan, Jean Veloz, i suoi massimi esponenti, e anch’esso fu ripreso e codificato solo in una fase successiva da Erik Robison e Sylvia Skylar, basandosi proprio sui film di Hollywood.
I due stili di Lindy Hop che, con l’evolversi della musica e delle mode, si influenzarono in modo reciproco, condizionarono il modo di ballare durante la riscoperta dei balli Swing negli ’80. I due stili mostrano delle caratteristiche effettivamte diverse. Bobby White, nella sua approfondita disamina [swungover.wordpress.com/2011/06/15/savoy-style-vs-hollywood-style-a-fight-to-the-death-hopefully/] ne elenca le caratteristiche principali. Egli stesso premette che trovare delle differenze generali e catalogarle è, in realtà, molto complicato, in quanto l’essenza stessa del Lindy Hop consiste nella differenza stilistica tra un ballerino e l’altro e nella dinamica di coppia. Ad ogni modo, volendole trovare, le discrepanze sostanziali sarebbero le seguenti (Savoy e Hollywood): i primi hanno una postura del busto piegata in avanti mentre i secondi stanno con la schiena alzata e dritta; nel Savoy i ballerini danzano in modo sfrenato e sincopato, mentre lo stile Hollywood è basato su una tecnica più morbida e “scivolata”; il primo stile è caratterizzato da una dinamica più circolare dove i leader mandano le follower fuori/di lato, mentre i secondi ballano secondo delle geometrie più precise e lineari; i circles del Savoy sono diversi dall’Hollywood e infine, nel Savoy, si usano elementi di Charleston contrariamente all’Hollywood. Un’altra osservazione molto significativa è relativa alla difficoltà di paragonare i due stili se relazionati ai tipi di musica presenti nei film: le scene in cui compaiono i Whitey’s Lindy Hoppers sono caratterizzate da una media di 300 BPM mentre nei film di Dean Collins è di 200 BPM; due velocità difficilmente paragonabili in termini musicali e quindi di ballo. Analizzando i vari film e i diversi ballerini si può giungere a una conclusione: il Lindy Hop è un genere di ballo che nasce dalla musica Swing degli ‘30 e ‘40 dove ognuno, con la sua creatività e il suo estro, si fa interprete e protagonista del suo ballo e della sua storia. Parlare di stile puro è una contraddizione in termini soprattutto se relazionato ai tempi moderni dove le contaminazioni socio-culturali e artistiche hanno inevitabilmente cambiato il modo di ascoltare e ballare la musica. A questo punto a voi la scelta: decidere di eseguire un ballo storico copiando le splendide e suggestive movenze dei film dell’epoca o esprimere voi stessi lasciandovi andare dall’autentica, creativa e sincera onda dello Swing!