Al contrario di quello che molti di noi potrebbero pensare, la figura della Pin-Up (da appendere),

non nasce in America, bensì in Francia, quando, alla fine dell’Ottocento, apparvero su alcune

riviste giovani donne procaci in abiti succinti. Agli inizi del XX secolo queste fotografie sbarcarono

oltreoceano e allo scoppio della Prima guerra mondiale l’esercito americano sfruttò tali immagini al

fine di tirare su il morale delle truppe.

Ma il vero e proprio boom si ebbe forse proprio alla fine delle due guerre, quando le prorompenti

ragazze apparvero in numerose pubblicità, accanto ai prodotti più disparati.

La figura della Pin-Up è caratterizzata dalla posizione del corpo, per mostrare tutte le

morbide e sinuose curve; dall’espressione del volto, ingenuo e malizioso allo stesso tempo, e

dall’abbigliamento – una Pin-Up non deve mostrare troppo, ma coprire sapientemente i punti

“proibiti”. Ricorrenti sono i corsetti stringi-vita, costumi o intimo arricchiti da merletti o ruche e

baby doll. Assolutamente d’obbligo le calze di nylon, con la riga dietro o a rete con reggicalze,

sottogonne molto corte e svolazzanti, e scarpe con tacchi altissimi.

Pelle candida, in contrasto con il rosso delle labbra e delle unghie di mani e piedi. Capelli neri,

biondi o rossi, sempre lunghi, arricciati e con la frangetta bombata.

La “vera” Pin-Up sa mantenere il difficile equilibrio fra erotismo, buon gusto e discrezione.

Diffidare dalle imitazioni!