La Model T è stata l’auto che ha consentito alla Ford di conquistare il mercato americano, così come quello europeo. Alla metà degli anni Venti la concorrente Chevrolet insidiò i primi posti grazie a modelli più moderni e confortevoli, mentre la Ford si adagiò sugli allori e non investì nello sviluppo di nuovi modelli, concentrandosi solo sulla Model T, e per questa ragione iniziò a perdere clienti, che puntavano su vetture più moderne. Agli inizi del 1927 venne così varato il programma “Model A”, che consisteva nella decisione drastica di sospensione della produzione “T”, con la chiusura totale degli impianti, lasciando a casa 60.000 lavoratori e 10.000 concessionarie senza forniture. Il 2 Dicembre 1927 venne presentata la nuova vettura, con dei nuovi impianti produttivi e il trasloco in un altro stabilimento. Ma nel 1928 la leadership fu nuovamente di Chevy che superò Ford di un altro quarto di milione di unità.
Solo nel 1929 ,durante la Grande depressione, ci fu un’inversione di marcia. La qualità Ford e la forte campagna pubblicitaria resero appetibile al pubblico il modello A, detto Baby Lincoln, che riuscì a unire velocità, potenza, comfort e prezzo sul mercato, mandandolo al top con mezzo milione di immatricolazioni.
L’azienda guadagnò circa 91 milioni di dollari. Henry aveva capito che doveva catturare l’immaginazione dei clienti in modo da riportare l’interesse per il modello T anche nei due decenni a venire. Una buffa affermazione di Henry fu: “I’ve got no use for a motor that has more spark plugs than a cow has teats” (Non sono abituato a motori che hanno più candele delle mammelle di una mucca). A pochi prescelti disse che sarebbero passati da 4 a 8 cilindri solo perché Chevrolet ne aveva 6! Chiese al suo ingegnere di acquistare più motori a 8 cilindri che potesse, e la maggior parte furono pezzi di auto di alta qualità e prezzo quali Cadillac, LaSalle, Cunningham. Il suo scopo era quello di produrre 3000 motori al giorno, che significava l’utilizzo di un design monoblocco davvero economico (circa 500$). I suoi concorrenti lo credevano impossibile, vendendo queste auto al triplo di Ford. La risposta di Henry fu semplice: “Tutto ciò che può essere creato può essere distribuito”.