L’usanza di coprirsi la testa si perde nella notte dei tempi e nei secoli ha assunto molteplici significati. Se nell’antichità era necessario indossare un copricapo per richiamare l’attenzione delle divinità, negli anni Trenta si doveva indossare semplicemente… per attirare l’attenzione!
Il cappello, insieme ai guanti, era infatti parte integrante dell’abbigliamento femminile dell’epoca e, in quanto a stile e foggia, la fantasia non mancava; si poteva inoltre variare il modo di calzarli, di solito leggermente obliqui sulla fronte.
In questo numero dedicheremo l’attenzione a due di tipi di cappelli prettamente femminili. Il primo è uno dei modelli più conosciuti: la cloche. Lanciato negli anni Venti è generalmente realizzato in feltro in modo da poter prendere la forma della testa e viene indossato coprendo quasi completamente la fronte e lasciando gli occhi giusto sotto il suo orlo. Spesso sul cappello venivano cuciti differenti tipi di fiocchi, che assumevano significati diversi.
La seconda tipologia è quella della toque che indica una forma di cappello che deriva dalla lunga parrucca dei nobili di Spagna e Francia a partire dal XV secolo, – la toque, appunto – fino a trasformarsi negli anni Venti e Trenta in un capo femminile ed elegante, spesso adornato con una pietra preziosa o una piuma al centro, acquistando così anche un certo sapore orientaleggiante.