La parola cocktail appare per la prima volta nell’edizione del 13 maggio 1806 del Balance and Columbian Repository che ne dava la seguente definizione:

Cocktail is a stimulating liquor composed of spirits of any kind, sugar, water, and bitters.
(Il cocktail è una bevanda stimolante composta da superalcolici di vario tipo, zucchero, acqua e amari)

Forse ancora non avevano proprio idea di cosa era o sarebbe diventato il fenomeno cocktails.

Ma il cocktail come lo intendiamo noi, ha avuto quasi certamente origine negli anni ‘20 negli Stati Uniti durante il Proibizionismo, quando l’alcol era fuori legge.
Il cocktail nacque quasi per necessità.

Era il periodo in cui i bevitori clandestini si ritrovavano in bettole illegali, per sorseggiare improponibili liquori, prodotti in improponibili maniere (almeno all’inizio). Durante questo periodo la qualità dei liquori era scadente rispetto ai periodi precedenti, per questo motivo i baristi tendevano a mescolare i liquori con altri ingredienti.
Per dettare meno sospetto e un po’ per prendersi gioco delle autorità, era usanza bere quelle miscele in tazze da the, in modo da far credere che il liquido al loro interno fosse appunto the o un qualsiasi altro liquido analcolico.

Inventarono inoltre un bizzarro linguaggio in codice per il reale contenuto delle tazze, costituito da nomi fantasiosi.
Tali nomi contribuirono senza dubbio a rendere affascinante preparare, bere e servire i cocktail.

Questi locali clandestini presero il nome di “speakeasy”  o “Speakeasis” (parla piano). Oltre a far ubriacare il popolo americano, a loro è attribuito anche il cosiddetto “Rinascimento di Harlem” poichè consentirono alla gente di colore di bere e divertirsi al riparo dalla discriminazione razziale.

Il Proibizionismo iniziò il 17 gennaio 1920 e fini’ nel dicembre 1933 quando (e non cè da stupirsi) la qualità  dei liquori disponibili in commercio era molto migliorata. Fu per questa ragione che molte delle miscele già  deliziose si fecero via via più raffinate. La gamma dei cocktail divenne più varia e si incominciarono ad adottare ingredienti sempre più fantasiosi e nomi sempre più curiosi e bizzarri.

Ma il cocktail incominciò davvero ad avere successo quando non solo aumentarono il numero e la varietà  dei drink, ma divenne la bevanda preferita da tutti i membri dell’alta società , negli Stati Uniti e nelle più sofisticate città  d’Europa. In un breve lasso di tempo ogni hotel o club alla moda poteva vantarsi di avere un bar attrezzato per servire cocktail ai clienti.

Gli anni ‘20 e ‘30 furono l’epoca d’oro dei cocktail e alcuni dei drink più esotici inventati nei due decenni sono ancora bevuti nei nostri locali.
Ma alcuni dei cocktail che assaporiamo oggi hanno tuttavia origini più lontane