La Cadillac Coupe de Ville nella sua prima versione ha rappresentato uno status symbol dell’America

degli anni sessanta, essendo la prima auto interamente Hard Top. Il suo nome deriva dall’incrocio di

due termini francesi: couper (tagliare) e ville (città). Una delle sue caratteristiche principali era difatti il

divisorio tra conducente e passeggero che “tagliava” la vettura in due compartimenti. Era un’auto curata

in modo maniacale, tant’è che nella sua prima versione presentava prese d’aria cromate, parabrezza

unico, telefono di bordo, un beauty case e addirittura un quaderno per appunti conservato nel bracciolo.

Il tutto spinto da un potente V8. Chuck Berry rese onore a questa meraviglia dell’automobilismo

pubblicando nel 1955 la mitica Meybellene, canzone incentrata su una sfida tra una de Ville e una Ford.

La canzone, che la rivista Rolling Stone appellò come l’inizio dell’epoca delle chitarre Rock, narra di un

inseguimento tra Meybelline sulla sua De Ville e il cantante su una Ford V8, tra accelerazioni, riflessi

di cromature e pistoni. L’aggressività della De Ville venne oltremodo omaggiata nella sua seconda

versione, dove la evidente e invadente cromatura dei parafanghi fu messa a cornice del muso ormai

inconfondibilmente affusolato. Ancora una volta, la Cadillac, dai tempi della V16, aveva centrato

l’obiettivo di rappresentare il vero spirito dell’America in un’auto che da metallo e gomma stava

diventando Mito.