Si dice che la signora Judson si lamentasse del fatto che a forza di chiudersi i gancetti del bustino si sarebbe rovinata le dita, senza parlare delle unghie che si spezzavano quando doveva chiudere o aprire i bottoncini dei suoi stivaletti. Fu così che il marito, Whitcomb Judson, il 29 agosto 1896 brevettò a Chicago la “chiusura di sicurezza separabile”, una doppia catena metallica con incorporati ganci e occhielli che si chiudevano facendo scorrere in alto una levetta.

La prima “cerniera lampo” era abbastanza ingombrante e macchinosa e si inceppava facilmente; fu dunque un altro americano, Gideon Sundbäck, a perfezionare il meccanismo, sostituendo agli occhielli e ai ganci dei dentini metallici disposti a file alternate flessibili. Il brevetto per “il fermo separabile” fu così registrato nel 1917.

In principio le cerniere vennero utilizzate solo per chiudere le taschine poste sulle cinture e le tabacchiere, ma durante la prima guerra mondiale l’esercito americano le utilizzò per chiudere le tasche delle uniformi dei militari. In seguito, nel 1923, la BFGoodrich Company iniziò ad adoperarle come chiusura delle galosce di gomma, alle quali venne dato il nome Zipper Boot; da qui il popolare nome “zip”.

Inizialmente era un accessorio da tenere scrupolosamente nascosto, fino a quando, negli anni trenta, una campagna di vendite promosse le cerniere lampo negli abiti per bambini, facendo leva sull’indipendenza e sulla velocità nel vestirsi. E fu proprio in quel periodo che la stilista italiana Elsa Schiaparelli le utilizzò per prima senza nasconderle nel tessuto.