Il rischio più grande che si corre parlando di un personaggio come Frankie Manning è quello di
scadere in una stucchevole celebrazione che trasforma l’uomo in icona, privandolo di quei
caratteri di calore e umanità che rappresentano le sue caratteristiche migliori. In questo senso, mi
piace sottolineare che la cosa che più mi ha colpito, leggendo i suoi racconti, è la grandissima
onestà intellettuale e la misura con la quale ci narra gli episodi della sua vita, riconoscendo a se
stesso i giusti meriti, ma declinando la paternità di conquiste non sue. FM non ha creato il Lindy
Hop, non ha inventato lo Shim Sham, né è sempre arrivato primo ad ogni gara alla quale abbia
partecipato! Non si vergogna di raccontare le difficoltà all’inizio del suo percorso da ballerino: la
madre che lo definiva “troppo rigido”, gli imbarazzi adolescenziali in sala, il primissimo contest a
Harlem nel quale lui e la sua ballerina furono addirittura portati via dal palco con un grosso uncino!
Charleston e dal Breakaway. A FM dobbiamo così il distacco dalla posizione eretta dei primi
ballerini del Savoy, in favore di una postura più orizzontale che ben si adattava alla velocità
sfrenata dei Lindy Hoppers di seconda generazione, come FM stesso e Norma Miller. Alla lucida
follia di FM dobbiamo l’introduzione del primo Air Step, la storia del quale, magistralmente
raccontata da lui stesso, è un perfetto riassunto dello spirito della nuova leva di ballerini, ispirata
dai predecessori ma in grado di superarli. L’indiscutibile carisma di FM e le sue doti di leader lo
posero da subito come elemento cardine dei Whitey’s Lindy Hoppers, i migliori ballerini dell’epoca.
In quel contesto FM ebbe modo di perfezionare una sua ulteriore intuizione, l’ensamble dancing
(la coreografia in sincrono) che consentì al suo gruppo di imporsi nelle sale, nei teatri e sui set di
Hollywood… fino a quando lo scoppio della guerra e la chiamata nell’esercito di quasi tutti i
ballerini, nonché il successivo smantellamento delle big bands e la nuova sensibilità musicale post
bellica, posero bruscamente fine a questa avventura… quantomeno per i successivi 35 anni!