Ad un tratto i celebranti proruppero dalle porte della chiesa lungo la Fifth
Avenue, applaudendo, danzando e roteando nel cielo gli ombrelli al sole di
maggio, accompagnati dalle note di “Down by the Riverside”. Arrivati infine al
Naumburg Bandshell in Central Park diedero vita a un pomeriggio di Lindy.
Tutto ciò accadde nel 2009.
Era il 1954 quando Frankie, quarantenne, decise di sposarsi e, l’anno
successivo, di entrare alle poste, per uscirne quasi trent’anni dopo.
Nel 1983 un vecchio gruppo di amici iniziò a ritrovarsi prima allo Small
Paradise club, quindi al Cat Club, al seguito di Sua Maestà, Norma Miller.
Una sera, in quel locale, fecero capolino alcuni giovani ballerini, desiderosi di
vedere dal vivo le movenze fino ad allora scolpite solo nei vecchi filmati. Erin,
Steven e Ryan affrontarono Frankie al grido di “Teach us. Show us the stuff”!
“Ma chi me lo fa fare!” deve aver pensato in un primo momento, un momento
che durò giusto il tempo di accordare la prima nota.
E così, dal 1986, Frankie ha insegnato, vinto awards, girato il mondo
diffondendo il suo unico insegnamento: A-one, a-two, a-you know what to do!
Numero di passi, posizione del corpo e del busto, mai uno swing-out uguale,
doppio bounce, e un unico grande sorriso; tutto era fluido, adattato al senso
del ritmo. Le sue compagne non avevano scelta: seguirlo o fallire.
Ricercava l’anima nei ballerini, avrebbe pensato poi lui a perfezionarne la
tecnica.
Al suo ottantacinquesimo compleanno infine il più grande regalo: le scuse per
essere stato escluso dal Roseland per il colore della pelle posando le proprie
scarpe sulla Hall of Fame.