"La Pacini", grazie a mamma e babbo, da inizio alla sua “carriera” artistica in tenera età.
Mette per la prima volta le mani sul pianoforte a 5 anni per poi trovarsi a toglierle a 15. Predilige sopra ogni altra cosa Chopin e i compositori dei primi anni del ‘900, ma non ama affatto esibirsi in pubblico, a causa delle grosse ondate emotive che la musica le dona e che lei non sa controllare.
A 6 anni affianca allo studio del pianoforte quello della danza classica, che le si imprime fortemente nel DNA. Fa qualche incursione nella danza moderna e contemporanea, con poca convinzione però. Saranno, anche in questo campo, altri 10 anni di amore smodato e appassionato, dove imparerà i valori del rigore e della disciplina che le sembra solo la danza possa impartire.
Il liceo nel frattempo incalza e mantenere tutti questi impegni appare difficile. Interrompe temporaneamente lo studio della musica e della danza e in adolescenza si da al teatro, scoprendo che il timore del palcoscenico non rientra nelle sue caratteristiche. Il liceo diventa università, sceglie Psicologia e si orienta verso la psicoanalisi, con un interesse particolare per l’infanzia e l’adolescenza.
Nel poco tempo libero non tralascia di portare avanti la propria passione per la moda e lo stile retró, il modernariato e l’antiquariato, dopo essere stata letteralmente travolta dal “vintage” in tutte le sue declinazioni. Per niente al passo con i tempi, ripudia le discoteche e cerca febbrilmente feste a tema dove poter sfogare tutto quanto di cui sopra, ascoltare la musica che le piace e, soprattutto, ballare. È la danza infatti alla fine il canale espressivo che prevale e chiama sempre più forte.
Nel 2011 incontra Antonio Del Villano e, capendo che dietro quella parola stramba "Tuballoswing" si racchiude tutto il mondo che ha sempre cercato, lo minaccia con un “Ci rivedremo presto”.
Si laurea, si masterizza e, in acque un po’ più calme, nel 2013 approda finalmente al porto dello swing e attracca stretto senza più tornare in mare aperto.
Fino ad oggi sono stati anni di studio del Lindy Hop, del Boogie Woogie, del Solo Jazz e di approfondimento anche di discipline come lo Shag e il Balboa attraverso workshop e festival internazionali.
Tutta questa musica e questo ballo nelle vene le danno la giusta carica per ultimare il suo percorso professionale e diventare psicoterapeuta dell’età evolutiva nel 2016.
Dal 2017 fa parte del gruppo di Chorus Girls “Giuladies” per il quale impazzisce letteralmente e con il quale ama esibirsi ovunque.
Nel 2018 corona il suo sogno di unire la passione per questi balli al suo lavoro con i bambini: con sua grande soddisfazione fa da assistente a Giulia durante i corsi delle piccole flappers in erba, le “Giubabies”.
